Articolazione del Servizio e Modalità Operative
Presa in carico dell’utente
Effettuata dalla Responsabile Tiflologa, è la fase di raccolta della segnalazione che può essere effettuata, al primo inserimento del bambino in una struttura scolastica, dalla famiglia, dagli specialisti, dall’U.I.C., dagli insegnanti.
Prevede:
- colloquio conoscitivo con la famiglia per la raccolta di dati, informazioni anagrafiche, anamnestiche dell’utente e presentazione dei servizi del Centro;
- prima osservazione diretta del bambino in situazione scolastica, valutazione delle risorse materiali e umane della scuola, eventuale colloquio di conoscenza con le risorse specialistiche territoriali, individuazione in Equipe della figura di riferimento che prenderà in carico l’alunno;
- colloquio informativo con gli operatori scolastici circa i servizi offerti e presentazione del modello di intervento specifico;
- colloquio di restituzione con la famiglia, consegna della Relazione Tiflopedagogica e presentazione della nuova figura di riferimento.
Seguendo i criteri stabiliti da:
- ACCORDO DI PROGRAMMA PROVINCIALE PER L’ASSISTENZA SPECIALISTICA AGLI ALUNNI CON DEFICIT VISIVO del 2-12-2011;
- ACCORDO-QUADRO DI PROGRAMMA PROVINCIALE PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ 2011 – 2016
stipulati tra le diverse componenti istituzionali/sociali in ambito scolastico, sanitario, assistenziale, sono stati ridefiniti in chiave aggiornata i compiti e i servizi riferibili al “Centro non Vedenti” che privilegia:
- l’interesse esclusivo degli alunni;
- la corresponsabilizzazione delle scuole presso le quali gli alunni sono inseriti;
- l’utilizzo reale e produttivo delle competenze personali e delle risorse professionali degli operatori;
- il ruolo della famiglia in campo educativo
mediante l’attività educativa, di produzione materiale, di consulenza, di formazione, di ricerca, di studio e di progettazione.
Nella definizione dei rapporti con la scuola, al fine di garantire la piena autonomia degli alunni e la loro reale integrazione, si indicano le seguenti priorità indispensabili:
- programmazione di appositi incontri con gli insegnanti titolari di classe per discutere e progettare l’inserimento del non vedente o ipovedente;
- partecipazione del personale dei “Centro” alla programmazione educativa e didattica della classe, al fine di concordare con gli insegnanti le migliori strategie per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, con particolare attenzione alle seguenti discipline: matematica, geometria, fisica, chimica, educazione tecnica, educazione artistica;
- fornitura tempestiva dell’elenco dei testi adottati, la programmazione delle parti da elaborare durante l’anno scolastico e il redazionale del libro (selezione parti da ingrandire, verifica fruibilità monitoraggio della programmazione);
- collaborazione con l’insegnante di sostegno e con le strutture territoriali competenti.
Supporto Scolastico di carattere tiflodidattico
Nella scuola dell’infanzia si ritiene indispensabile garantire la presenza dell’educatrice tiflologica in classe, essendo questi gli anni determinanti per lo sviluppo del soggetto, in compresenza con l’insegnate di sostegno e/o di altre figure professionali. Il rapporto tra il bambino e la figura del “Centro” non dovrà essere di tipo assistenzialistico o dare luogo a forme di dipendenza.
L’educatrice tiflologica definisce i criteri d’intervento con il rispettivo coordinatore tiflodidattico e la responsabile tiflologa.
Nella scuola primaria, l’esperto/a del “Centro” è presente settimanalmente per organizzare le attività di apprendimento della letto-scrittura Braille, per predisporre il materiale didattico specifico, per l’addestramento all’uso degli strumenti tiflotecnici di base, in collaborazione con gli insegnanti di classe e di sostegno.
Gradualmente, nel corso del triennio, si prevede una progressiva diminuzione dell’entità dell’intervento, proporzionale al livello di autonomia acquisita dall’alunno ipo e non vedente.
Nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, considerato il grado di autonomia raggiunto dallo studente, la presenza in classe dell’educatrice tiflologica è prevista soltanto per particolari necessità didattico-pedagogiche e/o in caso di patologie degenerative
Trascrizione testi e produzione materiale sensoriale
Il Centro progetta e predispone materiale sensoriale integrativo dei testi scolastici e/o dell’attività didattiche proposte alla classe. Schede tattili, libretti per la scuola dell’infanzia, cartine in rilievo, grafici tattili, ecc.., realizzati con diversi metodi, sono essenziali per la fruizione dei contenuti disciplinari.
L’Equipe addetta alla produzione dei materiale, in coordinamento con le altre aree (Intervento Diretto e Consulenza) e in relazione alle indicazioni degli insegnanti, avrà come obiettivo la realizzazione di libri fruibili dall’alunno con deficit visivo. Tale equipe si occuperà anche dei rapporti con le scuole, le famiglie e con altri centri di trascrizione operanti nel settore (Nastroteca UIC, Biblioteca Monza, case editrici ecc.), nonché dell’archiviazione dei testi.
Intervento di Consulenza
- Consulenza Tiflodidattica: attivata in tutti i casi in cui non si ritiene necessaria la presenza dell’esperto tiflodidattico in classe, prevede un intervento di supporto metodologico didattico ai docenti di ogni ordine e grado scolastico per favorire l’inclusione dell’alunno con deficit visivo;
- Consulenza Tifloinformatica: il servizio si inserisce ed integra trasversalmente le aree di Intervento Diretto e di Consulenza tiflodidattica mettendo a disposizione i suoi esperti per supportare e rispondere al crescente bisogno di formazione all’uso degli strumenti informatici specifici per soggetti con deficit visivo.
- Consulenza in Sede: il servizio ha lo scopo di fornire, presso la sede del Centro, indicazioni metodologiche di base alle figure educative ed alle famiglie di alunni pluriminorati, con deficit visivo associato. Nello specifico, si chiarisce che la progettazione di eventuali interventi dovrà realizzarsi in collaborazione con il gruppo docenti, in base ai bisogni reali dei soggetto e alle risorse della scuola e del territorio.
- Consulenza Tiflopedagogica e Formazione: la Responsabile Tiflologa pone particolare attenzione alle necessità di supervisione dei Coordinatori Tiflodidattici (multiruolo), l’iter di osservazione previsto per le nuove segnalazioni proponendo il tipo di intervento, l’arricchimento delle competenze tiflodidattiche delle Educatrici tramite la formazione e l’aggiornamento, la redazione e la cura delle dispense divulgative interne ed esterne, la conduzione di corsi di formazione rivolti alle figure scolastiche coinvolte nel progetto educativo dell’alunno ipo-non vedente.
Gruppo di Coordinamento
Responsabile della valutazione, pianificazione, realizzazione e controllo dei progetti tiflodidattici, è costituito da: Responsabile Tiflologa, Responsabile Amministrativo e Coordinatori Tilodidattici.
Elabora le proposte di pianificazione e di programmazione dei servizi, organizza le risorse umane a disposizione, con il criterio dell’efficienza e dell’efficacia, favorisce la comunicazione interna e l’affiatamento dei team di progetto (equipe operative), abbina le risorse professionali con gli alunni da seguire, svolge periodicamente la funzione di controllo sulla realizzazione dei servizi, cura i rapporti istituzionali, coordina i rapporti tra le diverse parti dell’organizzazione, valuta e propone al C.d.A. progetti sperimentali e innovativi.
Coordinatori Tiflodidattici (multiruolo)
Svolgono interventi di consulenza nell’ordine scolastico di competenza, rispondono del proprio operare al “Gruppo di Coordinamento”, riferendo in particolare delle situazioni più problematiche.
Svolgono azioni di accompagnamento, consulenza e sostegno alle educatrici tiflologiche, sia a scuola che in sede; garantiscono supporto tifloinformatico di tipo specialistico; collaborano con le educatrici del proprio ordine scolastico per verificare la programmazione, l’edizione e l’impiego corretto del materiale tiflodidattico da predisporre per l’alunno (testi, ingrandimenti, materiale sensoriale e tifloinformatico); segnalano all’esperta tiflologa la necessità di formazione /approfondimento tematico; propongono variazioni o conferme dell’intervento per l’anno successivo.
Educatrici Tiflologiche
Hanno il compito di favorire l’acquisizione del massimo grado di autonomia da parte del soggetto non vedente all’interno del processo scolastico.
Operano nell’ordine scolastico assegnato indicativamente per almeno 3 anni consecutivi.
Per favorire la continuità metodologico-didattica al cambio di ordine scolastico, l’educatrice tiflologica viene sostituita da una nuova figura l’anno precedente al passaggio dell’alunno nella nuova scuola.